Raccontati da Pierluigi Piva.
Nel 1943 avevo 18 anni e mio padre (Pietro Piva) era titolare dell’albergo Maderno che venne requisito nell’ottobre di quell’anno fino al marzo 1944 e divenne la sede provvisoria del Ministero degli Interni, affidato a Buffarini Guidi.
In tutto quel periodo l’albergo venne frequentato dai maggiori personaggi della R.S.I., come il generale Graziani, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Barraccu, da gerarchicome Farinacci eBombacci e anche da Giovanni Gentile.
Inoltre vi viveva stabilmente la famiglia del segretario particolare del Duce Dolfin. Per questo fui testimone indiretto dell’episodio riguardante la grazia di Galeazzo Ciano.
Infatti, durante il processo veronese nei suoi confronti, la sera del 10 gennaio 1944, arrivò con un porta-ordine la domanda di grazia redatta dallo stesso Ciano e indirizzata a Mussolini.
I gerarchi presenti discussero animatamente sul da farsi sino alle quattro del mattino e decisero infine di non far pervenire la richiesta al Duce.
Una sera del 1944 arrivò in albergo Pietro Kock con un’amica, nell’atrio dell’albergo si trovava il prefetto Dolfin, segretario particolare di Mussolini, che alloggiava in albergo con la famiglia, composta dalla moglie e 2 bambini piccoli.
Constatando che l’amica di Kock era affetta da una malattia infettiva ebbe una discussione con Kock pretendendo che la signora non alloggiasse in albergo per non contagiare i famigliari.